martedì 14 aprile 2015

Gli Hackers e il futuro della moneta: Intervista con Brett Scott di Obsolete Capitalism (traduzione Ettore Lancellotti)

Gli Hackers e il futuro della moneta. 

Intervista con Brett Scott


di Obsolete Capitalism


Traduzione di Ettore Lancellotti


OC: Cominciamo dal concetto di ‘democrazia integrale”. In campo economico possiamo definire la filosofia dell’hacker come un tentativo di ‘democrazia totale’? Considerando che oggi i soldi non appartengono più alle persone ma alle banche nazionali, ossia al potere politico, le incursioni dell’hacker nei sistemi finanziari possono rappresentare un nuovo trasferimento di potere in favore degli attivisti ovvero della gente?

BS: La filosofia dell’hacker è soprattutto uno sguardo su una complessa rete di strutture di potere connesse tra loro. E’ uno sguardo che si prende la libertà di esplorare questi sistemi, di scombinare i loro collegamenti e poi tentare di ripristinarli. Tende ad avere uno sguardo che conferisce potere perché, primo, cerca di smembrare questa rete in parti più piccole e comprensibili e, secondo, di promuovere un atteggiamento ribelle e creativo pronto a giocare con quelle parti. In tal senso può diventare qualcosa di democratico, anche se non credo che da solo abbia il potere di cambiare l’intero sistema finanziario. Per quanto riguarda i soldi, le banche sono le maggiori creatrici di valuta, però sì, lo spirito dell’hacker incoraggia la gente a sporcarsi le mani e sperimentare con nuove forme di valuta.

OC: ‘Hacking the future of money’ è il sottotitolo del tuo libro. Cominciando da cosa sta già succedendo, quale sarà il futuro della moneta, e quali saranno i principali obbiettivi o azioni del mondo degli hacker?

BS: Alcune persone credono che il sottotitolo si riferisca solo alle nuove forme di moneta, ma ‘il futuro della moneta’ si riferisce anche ai mutamenti negli strumenti finanziari, e nei modi in cui utilizziamo la normale valuta. Non pretendo di offrire una singola visione di cosa ne sarà del futuro, però vedo che le persone stanno diventando meno diffidenti verso la sperimentazione di nuove alternative. Però non penso ad un obiettivo conclusivo, come se lo scopo fosse raggiungere un sistema finanziario definitivo che sostituisca quello attuale. Il punto è essere capaci di adattarsi, cambiare e costruire qualcosa di diverso e al contempo preservare la giustizia sociale e la stabilità ecologica. 

OC: Crede davvero che l’alterazione nella moneta sia possibile nella filosofia dell’hacker? E se si, come potremmo definire il concetto di ‘alterazione della moneta’?

BS: Sì, credo che la tecnologia abbia aperto nuove frontiere per forme di decentralizzazione che prima non esistevano, e questo presenta opportunità interessanti. Tuttavia, solo perché qualcosa è aperto e decentralizzato, non vuole dire che sia migliore e libero da interessi politici (qui è dove l’illusione utopico-libertaria sbaglia), quindi ogni sviluppo tecnologico va accompagnato da un’analisi politica su chi ne beneficia e chi ne rimane svantaggiato, e dal come affrontare questa questione.

OC: Tanto è stato detto su Bitcoin (il tema del giorno). Alcuni interventi sono stati molto criticati, come quello di Beat Weber, il quale sosteneva che Bitcoin sia la moneta perfetta del turbo-capitalismo poiché rappresenta la moneta globale di un ipotetico mondo libero dal concetto di nazione, come prescrive il neo-liberismo. Cosa ne pensa di Bitcoin? E la sua valutazione è parzialmente cambiata dopo aver ascoltato gli svantaggi e vantaggi discussi dai partecipanti al dibattito di MoneyLab?

BS: Ho sempre pensato che Bitcoin fosse interessante per come ha aperto la mente delle persone sulla possibilità di creare valuta di scambio. Invece, se questa valuta di scambio sia una cosa positiva o negativa è una questione diversa. Trovo alcuni elementi dello spirito di Bitcoin abbastanza discutibili, ma allo stesso tempo non mi piace essere una di quelle persone che si chiudono di fronte ad un’innovazione solo perché attrae anche libertari di destra. Conservo un interesse attivo nel modo in cui si può prendere la logica di Bitcoin, modificarla, e crearne una versione nuova e più interessante.

OC: MoneyLab, il simposio organizzato dall’INC, è appena finito: quali novità, temi o interventi la hanno impressionata di più qui ad Amsterdam? Possiamo cominciare a sperare in un mondo o in un futuro senza moneta?

BS: Amo l’intreccio di arte, tecnologia, economia e filosofia, e MoneyLab è stato il primo simposio dove ho visto una miscela coerente di questi elementi. Per quanto riguarda un futuro senza moneta, non sono sicuro. Non assumo dogmaticamente che un mondo senza moneta sia in qualche modo migliore di uno con. Tutti i sistemi hanno al loro interno dei compromessi, dunque sono interessato a continuare ad esplorarli e studiarli meglio.

Ps+NB: From Brett's Suitpossum blog (Free Download - Go for it!)

My 2013 book - the Heretic's Guide to Global Finance: Hacking the Future of Money- has found its way onto Aaaaarg.org, and also onto a Belgian activist's dropbox, where it is easily downloadable (she was kind enough to send me an email saying that she was "sad to know that it is not being distributed under an open license, since it would benefit many people who cannot afford to buy it").

I'm not against pirating, provided it's going to help humanity, and I hope my book can do that in some small way. I can't speak for my publishers Pluto Press, but they are swashbucklers who publish the likes of Chomsky, so I'm sure they're not surprised. Besides, the book is about HACKING THE GLOBAL FINANCIAL SECTOR! so screw it, let's let it circulate globally! For those who don't know, it's endorsed by Cambridge economics professor Ha-Joon Chang and Bill McKibben of 350.org and has received some great reviews (check out GoodReads reviews here and Amazon reviews here). You can see details, endorsements and reviews on this page.