Questo è l'ultimo frammento della nostra osservazione durata 1 anno, dal febbraio 2013 al febbraio 2014, del M5S e della nascita e affermazione del populismo digitale.
Ora - finalmente - ci potremo occupare di altre cose...
Dal Sole 24 ore (leggi qui/read more)
Gli iscritti M5S hanno ratificato sul web l'espulsione dei 4 senatori "dissidenti" Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Luis Alberto Orellana, dopo l'espulsione decisa nella notte nel corso della riunione congiunta dei gruppi parlamentari. Il responso è arrivato pochi minuti dopo le 19, alla chiusura delle urne virtuali. Hanno partecipato alla votazione 43.368 iscritti certificati: 29.883 hanno votato per ratificare la delibera di espulsione. 13.485 hanno votato contro. E intanto tre degli espulsi (Bocchino, Orellana e Battista) hanno annunciato le dimissioni da senatore. Assicurando che altri colleghi (si parla di una decina in tutto) sono pronti a seguire il loro esempio. Mentre altre voci accreditano l'ipotesi di formazione di un nuovo gruppo parlamentare al Senato. E il M5s si spacca anche alla Camera dopo sono in sei ad annunciare l'uscita dal gruppo.
Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/xSm0W
Dal Corriere della Sera (leggi qui/read more)
La tensione nel Movimento Cinque Stelle diventa altissima. E c’è pure qualche lacrima. I senatori Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Fabrizio Bocchino e Lorenzo Battista sono stati espulsi. A darne notizia è Beppe Grillo sul blog che pubblica anche i risultati della consultazione online. Su 43.3698 iscritti hanno votato per ratificare la delibera di espulsioni in 29.883. A votare contro in 13.485. I quattro senatori dissidenti però anticipano il voto della rete e si dimettono mentre un gruppo di deputati del M5S sarebbe pronto a lasciare il proprio gruppo parlamentare in dissenso per le espulsioni dei quattro «ribelli» al Senato. In serata Alessio Romani (deputato M5s) ha fatto conti più precisi: «Io esco dal gruppo - ha detto - mentre altri 5 ci pensano». Per poi twittare poco dopo: «Stesse idee. Stesse battaglie. Solamente, da stasera fuori da un Movimento non democratico». «Per Grillo siamo solo pedine da manovrare. Uno vale uno? Grillo vale più degli altri e poi uno vale l'altro», ha commentato Orellana annunciando le sue dimissioni da senatore.
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