giovedì 21 marzo 2013

Marta Paris: Grillini «prima forza politica»? No, eterni secondi, con un'eccezione @ Il Sole 24 ore, 21 marzo 2013


Marta Paris: 
Grillini «prima forza politica»? No, eterni secondi, con un'eccezione 
@ Il Sole 24 ore, 21 marzo 2013
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Sarà forse una semplice questione di semantica. A guardare il significato delle parole, però, il risultato cambia. Perché, ascoltando le dichiarazioni dalla capogruppo dei grillini alla Camera, Roberta Lombardi, dopo l'incontro al Colle con il Presidente Giorgio Napolitano, i conti proprio non tornano. «Il Movimento 5 stelle è stato la prima forza politica alle elezioni», ha detto all'uscita delle consultazioni, chiedendo per questo un incarico di governo. Ma, numeri del Viminale alla mano, le cose non stanno proprio così, con buona pace del primato rivendicato.
Senato ed estero pesano sul primato Sommando infatti tutti i voti ottenuti in Parlamento, a Montecitorio e a palazzo Madama, compresi quelli all'estero, il partito di Grillo si piazza, con quasi 16,2 milioni di consensi, al secondo posto dietro al Pd, che di milioni ne ha incassati 17,6, e seguito da Pdl (14,4 milioni di voti) e a lunga distanza da Scelta civica (che supera i 5,9 milioni). E neppure se restiamo nei confini nazionali, scorporando le circoscrizioni degli italiani all'estero, M5S risulta essere «la prima forza politica alle elezioni», staccata dai democratici da poco più di un milione di voti (15.975.308 consensi contro i 17.044.684 del partito di Bersani).
«Prima forza politica»: il sorpasso a Montecitorio La palma dei più votati i grillini se la aggiudicano solamente a Montecitorio. Dove c'è il sorpasso del Pd: i cinque stelle alla Camera hanno ottenuto infatti il 25,55% dei voti (8.689.458) contro il 25,42% del Pd (8.644.523) e il 21,56% del Popolo della libertà (7.332.972). Questo è vero però solo se si considerano i voti conquistati in Italia. Se a questi si sommano i voti all'estero l'ordine si inverte nuovamente con 8,9 milioni di voti per il parito democartico e 8,7 per i grillini. Così come al Senato, dove l'età dell'elettorato attivo sale da 18 a 25 anni. Qui le percentuali cambiano sensibilmente e M5S scende al 23,79% (7.285.850 voti) e i democratici salgono al 27,43% (8.400.161).

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