David Allegranti -
Monaci, il Fidel bianco che affonda i sindaci
@ Europa, 14 aprile 2013
Non rispondeva al telefono né ai messaggi. Per giorni non si è fatto trovare, problemi personali lo tenevano lontano dal Palazzo. Poi all’improvviso, a metà pomeriggio, durante la riunione del gruppo consiliare del Pd, l’sms: “io ci sono, a Roma voglio andare per fare il Grande elettore”. Alberto Monaci, presidente del consiglio regionale toscano, di mestiere fa l’affondatore di sindaci. In pochi mesi è riuscito a far cadere a Siena l’ex sindaco Franco Ceccuzzi, costringendolo alle dimissioni grazie all’aiuto dei suoi (suoi e del fratello Alfredo) consiglieri comunali che hanno fatto mancare i voti alla maggioranza di sinistra.
Nei giorni scorsi invece è riuscito a impedire che Matteo Renzi fosse eletto Grande elettore per partecipare alla scelta del nuovo presidente della repubblica. L’introvabilità monaciana è proverbiale, fa parte della strategia dell’ex Dc di lungo corso, contradaiolo dell’Oca e grande narratore di storie della Prima Repubblica; gli fai una domanda (una qualsiasi), e lui ti risponde rievocando anzitutto fatti sepolti nelle nebbie degli anni Settanta, Ottanta, toh, perfino Novanta. Ai tempi del Ppi, riusciva a rimandare i congressi di diverse ore – fissati alle nove del mattino, cominciavano alle cinque di pomeriggio – usando una strategia da sfinimento che avrebbe messo a dura prova chiunque, ma non lui. Durante lo scontro con Ceccuzzi, quando ancora non era chiaro come sarebbe andata a finire, disse: «Questi non l’hanno capito in che nassa si sono andati a cacciare». Nella nassa, trappola per catturare pesci, ce ne sono finiti poi diversi, non solo a Siena, e non solo Ceccuzzi. Famosi i suoi soprannomi dati ai compagni di partito. Il segretario regionale del Pd, Andrea Manciulli, neodeputato, dalemiano, è “Shrek”, Lapo Pistelli è “Barbagialla”, Enrico Rossi è “Sisifo”, Renzi è il “Giovinastro”. Per noi invece Monaci è il Fidel bianco, per inossidabilità e capacità di tirare per le lunghe un comizio.
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(Saint Pancras: Mandiamo a memoria questi nomi. Ricordiamoci dei tanti Monaci, i veri Rollo Tomasi, che a migliaia cannibalizzano l'Italia)
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Alle consultazioni regionali del 28 - 29 marzo 2010 è eletto come candidato regionale nella lista del PD-Riformisti toscani.
Nella seduta di insediamento del Consiglio, il 23 aprile 2010, viene eletto all'unanimità Presidentedell'Assemblea legislativa.
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(Saint Pancras: Mandiamo a memoria questi nomi. Ricordiamoci dei tanti Monaci, i veri Rollo Tomasi, che a migliaia cannibalizzano l'Italia)
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Alberto Monaci (dal sito Consiglio regionale della Toscana):
Nato ad Asciano (Siena) il 28 gennaio 1941. Residente a Siena, ha conseguito la maturità classica. Di professione è bancario.
È stato deputato per la Dc dal 1987 al 1992, eletto nella circoscrizione elettorale Arezzo - Siena - Grosseto, e consigliere comunale a Siena. Ha aderito nel 1994 al Ppi di Martinazzoli e poi, al momento della scissione del 1995, a quello di Bianco. Vicesegretario regionale Ppi della Toscana, dal 1994 al 1996, ne è divenuto segretario regionale dal 1996. Nel 1998 è nominato capogruppo del Ppi al comune di Siena. E’ stato membro dell'Assemblea nazionale, regionale e provinciale di Siena per DL - La Margherita. E' membro della direzione regionale toscana del PD.
Alle consultazioni regionali del 16 aprile 2000 è stato eletto nella lista maggioritaria Toscana Democratica. E’ stato membro della Quarta Commissione – Sanità e della Commissione speciale Statuto.
E' stato presidente del gruppo "Partito Popolare Italiano - Margherita" e nel maggio 2002 ha partecipato alla costituzione del gruppo "La Margherita", nel quale ha ricoperto l'incarico di presidente.
E' stato presidente del gruppo "Partito Popolare Italiano - Margherita" e nel maggio 2002 ha partecipato alla costituzione del gruppo "La Margherita", nel quale ha ricoperto l'incarico di presidente.
Alle consultazioni regionali del 3 - 4 aprile 2005 è eletto nella circoscrizione di Siena nella lista Uniti nell'Ulivo. E' stato membro della Quarta Commissione - Sanità.
Ha aderito al gruppo La Margherita – L’Ulivo che, in data 24 luglio 2007, si è unificato con il gruppo Democratici di Sinistra – L’Ulivo, con la denominazione Per il Partito Democratico - L'Ulivo divenendo, dal 7 gennaio 2008, gruppo Partito Democratico. E'stato stato presidente del gruppo consiliare.
Ha aderito al gruppo La Margherita – L’Ulivo che, in data 24 luglio 2007, si è unificato con il gruppo Democratici di Sinistra – L’Ulivo, con la denominazione Per il Partito Democratico - L'Ulivo divenendo, dal 7 gennaio 2008, gruppo Partito Democratico. E'stato stato presidente del gruppo consiliare.
Nella seduta di insediamento del Consiglio, il 23 aprile 2010, viene eletto all'unanimità Presidentedell'Assemblea legislativa.
Aderisce al Gruppo Partito Democratico.
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