Topologia semi-barbarica: crudeltà e miasmi della società italiana (Par. 11)
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Questa porzione di società italiana votata all’agonismo, vivace, avventurista, produttiva, violenta, inquieta, cattolico-romana, ipocrita, allo stesso tempo corporativa e atomicamente individualista, sperimentatrice di forme permanenti di antistatalismo, antipartitismo e de-popolamento, si irretisce transitoriamente di pericolosi contenitori politici, non ultimo il fenomeno del grillismo, che le garantiscono una radicale immanenza al campo sociale e la continuità nella fruizione di una autonomia post-classe, post-borghese, a-storica rispetto al Moderno e al concetto di Popolo elaborato dalla filosofia politica Occidentale. Cento anni sono passati invano se, nell’aprile 1921, Gramsci scriveva:
“E’ divenuto ormai evidente che il fascismo non può essere che parzialmente assunto come fenomeno di classe, come movimento di forze consapevoli di un fine reale: esso ha dilagato, ha rotto ogni possibile quadro organizzativo, è superiore alle volontà e ai propositi di ogni Comitato centrale o regionale, è divenuto uno scatenamento di forze irrefrenabili nel sistema borghese di governo economico e politico: il fascismo è il nome della profonda decomposizione della società italiana, che non poteva non accompagnarsi alla profonda decomposizione dello Stato e oggi può essere spiegato solo con riferimento al basso livello di civiltà che la nazione italiana aveva potuto raggiungere in questi sessant’anni di amministrazione unitaria. Il fascismo si è presentato come l’antipartito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modo, con la sua promessa di impunità, a una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealità politiche vaghe e nebulose, lo straripare selvaggio delle passioni, degli odi, dei desideri. Il fascismo è divenuto così un fatto di costume, si è identificato con la psicologia barbarica e antisociale di alcuni strati del popolo italiano, non modificati ancora da una tradizione nuova, dalla scuola, dalla convivenza in uno stato ben ordinato e ben amministrato.”
Painting: Stelios Faitakis (Heat, 2009)
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