venerdì 2 ottobre 2015

1.2. Il piano di consistenza e le incognite insoddisfatte - Parte II - Tratto da «Moneta, rivoluzione e filosofia dell'avvenire. Nietzsche e la politica accelerazionista in Deleuze, Foucault, Guattari, Klossowski» di Obsolete Capitalism

Il piano di consistenza e le incognite insoddisfatte


1.2. - Parte II

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Tratto da «Moneta, rivoluzione e filosofia dell'avvenire»


di Obsolete Capitalism

Le «incognite» pertinenti a La macchina capitalistica civilizzata a cui mancano le adeguate valorizzazioni si possono dividere in maggiori e minori. Si tratta, in ogni caso, di costruire un congruo «piano di consistenza», come afferma Félix Guattari, dove tutto si tiene, l’ordine molare e le macchine molecolari (AEP, 399). A seguito dell’esatto reperimento del testo in cui Nietzsche elabora la riflessione di «accelerare il processo anziché ritirarsi da esso», il frammento 9 [153] dell’autunno 1887 intitolato I forti dell’avvenire (O, volume VIII, tomo 2, pg. 78-79), possiamo analizzare ed elaborare sotto una nuova luce l’intero passo del paragrafo finale di La macchina capitalistica civilizzata. Prima di passare alla costellazione dei dilemmi, chiariamo il concetto di «problema» filosofico al quale ci riferiamo per determinare le risposte adeguate e che proponiamo direttamente dall’opera di Bergson (PM, 43): “Ma la verità è che si tratta, in filosofia e anche altrove, di trovare il problema e poi di porlo, più ancora di risolverlo. Un problema speculativo, infatti, è risolto nel momento in cui è ben posto. Con ciò intendo dire che la soluzione esiste, benché possa restare nascosta o, per così dire, coperta: non resta che scoprirla. Ma porre il problema non è semplicemente scoprire, è inventare. La scoperta si riferisce a ciò che già esiste, attualmente o virtualmente; è dunque certa di giungere, presto o tardi.” Vediamo ora quali sono i quesiti, grandi e piccoli, posti dai filosofi Matteo Pasquinelli e Christian Kerslake al testo di Deleuze e Guattari che sono rimasti sul tappeto:
Quesito Molare
1) Il senso del passaggio accelerazionista nel suo complesso è di difficile comprensione e i vari commentatori che si sono succeduti finora non hanno saputo dare risposte soddisfacenti (Kerslake).
Quesiti molecolari
  1. il problema delle note a margine nel testo di Deleuze e Guattari, in riferimento al frammento accelerazionista di Nietzsche presente in La macchina capitalistica civilizzata (AE, 272) e le buone ragioni per non citare il «sinistro» frammento (Pasquinelli).
  2. l’«eventuale» citazione errata di Nietzsche da parte di Deleuze e Guattari all’interno del passaggio accelerazionista sulla «via rivoluzionaria da intraprendere» e sull’«accelerare il processo» (Pasquinelli).
  3. il senso sibillino dell’ultima frase del paragrafo La macchina capitalistica civilizzata: “In verità su questo capitolo non abbiamo ancora visto nulla”. Quest’ultima frase destabilizza tutto il senso logico del «passo» dal quale non deriva nessuna inferenza logica apprezzabile e contribuisce fortemente a costruire il blocco enigmatico che tutto il passo pone (Kerslake).
  4. l’ambiguità nel vedere coniugati i flussi monetari del capitalismo, cioè l’accelerazione dei processi di decodificazione e deterritorializzazione macchinati dal capitale, con il futuro della rivoluzione. Quale rapporto, dunque, tra moneta e rivoluzione? (Pasquinelli e Kerslake).
  5. Qual’è il problema filosofico e politico urgente che si cela dietro il senso nascosto del passaggio accelerazionista al quale Deleuze e Guattari tentano di rispondere in base alla «teoria e la prassi dei flussi decodificati e deterritorializzati».

Tutte queste incognite molecolari si condensano in una costellazione omogenea di quesiti ai quali vogliamo rispondere con cura, data l’importanza dei problemi sollevati per la ricerca contemporanea, sia nell’ambito politico-sociale che nell’ambito speculativo-filosofico.

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