venerdì 23 ottobre 2015

3.2. Chiese, eserciti, stati, quale di questi cani vuol morire? - Parte XXII - Tratto da «Moneta, rivoluzione e filosofia dell'avvenire. Nietzsche e la politica accelerazionista in Deleuze, Foucault, Guattari, Klossowski»

Chiese, eserciti, stati, quale di questi cani vuol morire?

3.2. - Parte XXII
Tratto da «Moneta, rivoluzione e filosofia dell'avvenire. Nietzsche e la politica accelerazionista in Deleuze, Foucault, Guattari, Klossowski»
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Il commento di Klossowski al frammento di Nietzsche è pura dinamite. Presuppone che esista, tramite il gioco anarchico delle pulsioni, una frattura insanabile tra singolarità e gregarietà, anche a livello di istituzioni. I gruppi e le comunità inassimilabili procederanno, secondo il testo klossowskiano, a distruggere le istituzioni e formeranno delle nuove istituzioni che potranno essere qualificate come anti-gregarie, il che presuppone che potranno abiurare sia la copia riformata che il modello delle istituzioni stesse: l’istituzione-a-venire potrà essere una non-istituzione, oppure una post-istituzione, piuttosto che un’istituzione migliore, cioè riformata. L’essere anacronistici gli uni rispetto agli altri presuppone una differenza di «natura», una biforcazione tra insiemi umani: qui a essere presa in esame è la specie, non la classe, non il triangolo famigliare inteso unità minima sociale. L’opposizione tra comunità abissalmente differenziate si basa sul processo evolutivo, e non su gerarchie di classi economiche, di valori morali o di fantasmi individuali o di gruppo secondo una triangolazione edipica: Nietzsche presuppone che oscure forze agiscano sulla natura umana attraverso una dottrina selettiva, l’Eterno Ritorno per Nietzsche, il Circolo Vizioso per Klossowski, grazie al criterio della volontà di potenza. La dottrina selettiva diventa, secondo questo schema, lo strumento per un complotto (CV, aut-aut n.267-268, p.63): qui è del tutto evidente la centralità dell’anti-darwinismo di Nietzsche, in quanto le implicazioni selettive di dottrine, criteri e istanze pulsionali sono antitetiche alla teoria evolutiva del biologo inglese. Più che il dato biologico/evoluzionista, a Deleuze e Guattari interessano le implicazioni che derivano dall’asse post-istituzione gregaria di Nietzsche-Klossowski: i gruppi-soggetto, utilizzando un termine caro a Guattari, o le comunità occulte di singolarità, per utilizzarne uno più vicino al sentire deleuziano, possono utilizzare le pulsioni affermative per rendere mortale ciò che alle formazioni gregarie può apparire immortale: la società gregaria e le sue istituzioni. Nell’Anti-Edipo, infatti, Deleuze e Guattari affermano: “Il polo rivoluzionario del fantasma di gruppo appare al contrario nella capacità di vivere le istituzioni stesse come mortali, di distruggerle o di cambiarle secondo le articolazioni del desiderio e del campo sociale, facendo della pulsione di morte una vera e propria creatività istituzionale. E proprio qui infatti risiede il criterio almeno formale di distinzione tra l’istituzione rivoluzionaria e l’enorme inerzia che la legge comunica alle istituzioni in un ordine stabilito. Come dice Nietzsche, chiese, eserciti, stati, quale di questi cani vuol morire?” (AE, 67-68).

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