lunedì 26 ottobre 2015

3.5. Il simulacro che rovescia contemporaneamente sia la copia che il modello - Parte XXV - Tratto da «Moneta, rivoluzione e filosofia dell'avvenire. Nietzsche e la politica accelerazionista in Deleuze, Foucault, Guattari, Klossowski» (Rizosfera/Obsolete Capitalism Free Press, 2016)

Il simulacro che rovescia contemporaneamente sia la copia che il modello

3.5. - Parte XXV
Tratto da «Moneta, rivoluzione e filosofia dell'avvenire. Nietzsche e la politica accelerazionista in Deleuze, Foucault, Guattari, Klossowski» (Rizosfera/OCFP, 2016)
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E’ a questo punto della discussione che interviene Deleuze, a chiudere e delimitare il campo analitico e speculativo legandolo alla più bruciante attualità: la giustizia popolare. Come è noto, il tema scottante dei «tribunali del popolo» era dibattuto all’interno del movimento rivoluzionario sin dal disastro minerario di Lens del 4 febbraio 1970: le posizioni erano quanto mai marcate. Sartre e i maoisti della Gauche Prolétarienne erano favorevoli ai tribunali rivoluzionari, il GIP di Foucault e Deleuze e tutta l’area della rizosfera nietzscheana auto-organizzata erano contrari a qualsiasi contro-potere che ricalcasse gli stilemi sovietici e cinesi. Deleuze riassume a Cerisy-la-Salle le posizioni in essere, ricollegandosi al concetto espresso da Derrida riguardo la «doppia parodia»: “Alcuni hanno detto a grandi linee: la giustizia popolare consiste nel fare bene ciò che la giustizia borghese fa male; si istituisce dunque un tribunale parallelo, si giudica la stessa faccenda; è un tipo di parodia che può essere definita come la copia di un’istituzione esistente, con giurati, accusatori, avvocati, testimoni, ma che pretende di essere migliore e più giusta, più rigorosa del modello. Altri invece hanno posto il problema in modo completamente diverso, dicendo che la giustizia popolare, posto che esista, non procederà certamente attraverso il tribunale, poiché non sarà una copia che pretende di essere migliore del modello; essa sarà una parodia differente, che pretenderà di rovesciare, allo stesso tempo, sia la copia sia il modello, dunque una giustizia che non ha più a che fare con il tribunale. La parodia efficace, in senso nietzscheano o nel senso di Klossowski, non pretende di essere la copia di un modello, ma nel suo atto parodistico rovescia allo stesso tempo sia il modello che la copia. (...) E’ questo, mi pare, il criterio della parodia efficace in senso nietzscheano” (CV, 70).

Questo esempio di pragmatismo a fronte di un problema contingente è paradigmatico della «prospettiva» nietzscheana espressa nel frammento I forti dell’avvenire, delle potenzialità rivoluzionarie ivi insite (una quarta via rivoluzionaria, di cui il GIP di Foucault è certamente il progetto antesignano, rispetto al socialismo ufficiale, al comunismo maoista extra parlamentare, all’anarchismo) e dell’innovazione offerta dalle posizioni politiche espresse dalla linea Deleuze, Foucault, Klossowski, Nietzsche. Come si vede, la contrapposizione tra le due posizioni rivoluzionarie francesi non è contraddistinta, da parte della rizosfera nietzscheana, da modalità ideologiche, settarie, antagoniste; viceversa, è il dialogo a venire offerto a più riprese, pur nella comune contrapposizione frontale all’ordine politico vigente. La decisione della rizosfera è di stare «dentro» al movimento rivoluzionario in modo «aperto», anche se si criticano le principali organizzazioni e le principali teorie totalizzanti. Uno degli obiettivi della rizosfera è quello di evitare la deriva violenta, militare, autoritaria del movimento che sfocerà a breve, e solo in parte, nella lotta armata. Vogliamo qui ricordare che la posizione politica della rizosfera è condivisa anche da Guattari, su posizioni più vicine a un comunismo libertario anziché nietzscheano, nonché acerrimo antagonista di Serge e della GP, come si evincerà dalle pagine postume di Anti-Oedipus Papers; la crisi della GP e del maoismo francese diventerà nell’anno successivo, il 1973, irreversibile e porterà allo scioglimento del partito maoista francese e allo sbandamento definitivo dell’opzione comunista pro-cinese, nata in terra francese in funzione anti-sovietica. E’ probabile che i nodi legati allo scioglimento della GP siano tutti interni all’organizzazione maoista, ma a noi piace pensare che un ruolo positivo, anti-ideologizzante, oppositore della violenza terrorista, sia stato effettivamente svolto dalla ristretta comunità filosofica militante guidata da Deleuze e Foucault: che questo ruolo benefico, pur nella sua «rara violenza» anti-sistema, sia stato marcato, innanzitutto, dall’Anti-Edipo e, in particolare, dal cuore rivoluzionario accelerazionista presente nel cruciale passaggio de La macchina capitalistica civilizzata.

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