martedì 11 marzo 2014

Nascita del populismo digitale: PAR.8) Dalla segmentarietà primitiva alla concitazione sfrenata e impulsiva by Obsolete Capitalism


Dalla segmentarietà primitiva alla concitazione sfrenata e impulsiva (Par. 8)

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I desideri delle masse, dunque, possono essere indiscutibilmente progressivi - migliori condizioni di vita, tendenze “naturali” verso un progresso infinito della società, ratio illuminata delle scelte e delle pratiche sociali - e, allo stesso tempo, regressivi - involuzione sociale, divisioni atroci tra segmenti rigidi, odii e rancori accumulati nel tempo e pronti a deflagrare con estrema violenza. Il ritardo del pensiero “critico” nei confronti delle analisi micro-sociologiche di Gabriel Tarde è stato colmato dall’analisi di Gilles Deleuze, prima in Differenza e Ripetizione (1969), poi in Mille Piani (1980). La disamina approfondita del pensiero di Gabriel Tarde avviene solo all’inizio del XXI secolo da parte dei più lungimiranti circoli deleuziani parigini - da Alliez a Lazzarato - che s’incaricano di curare in Francia la nuova pubblicazione dell’opera omnia tardiana offrendo spazi di studio, non solo accademici, per approfondire i suoi scritti, collegandoli in maniera critica agli sviluppi odierni del sistema economico-finanziario globalizzato. La geometria “primitiva” disegnata dallo spazio politico omogeneo greco e dalla cultura marxista basata sulla segmentarietà rigida della società divisa in classi viene oggettivamente completata e problematizzata dall’analisi molecolare di Tarde. L’asse di rotazione da analisi macro ad analisi micro, sebbene l’una non escluda l’altra, comporta un cambio di paradigma culturale che le forze attuali del pensiero sistemico-digitale stanno sfruttando con grande fantasia e determinazione. In breve, così come affermano Deleuze e Guattari, “ogni cosa è politica, ma ogni politica è contemporaneamente macro-politica e micro-politica”. Della politica delle affezioni, dello sfruttamento della concitazione sfrenata e impulsiva a livello di pura singolarità se n’è appropriata, con grande scaltrezza, prima la destra “totale” del californismo universale di stampo reaganiano, poi il populismo tradizionale attento agli umori e alle recriminazioni anti-establishment presenti con modalità virali all’interno del corpus sociale. L’attuale forza del populismo è la conseguenza diretta dell’esclusione di grandi strati popolari dagli standard economici e inter-mentali imposti dalle élite  neo-liberiste post-1989.

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