martedì 12 marzo 2013

Smemoranda 1 # Dedicato a Roberta Lombardi, capogruppo M5S alla Camera dei Deputati



Roberta Lombardi in un post - famigerato  (qui il post incriminato) - afferma il 21 gennaio 2013 che non si  "(...) comprende l’ideologia del fascismo che, prima che degenerasse, aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia". Per aiutare la smemorata neo-capogruppo M5S "sull'altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia" da parte del fascismo, La invitiamo a Reggio Emilia, in Via Antonio Piccinini, tra il numero civico n.5/1 e il 5/3, dove potrà vedere e commemorare la lapide di Antonio Piccinini, suo predecessore nella Camera dei Deputati, eletto il 6 aprile 1924, ma che non poté mai vedere nè frequentare in quanto massacrato dai fascisti nella notte del 28 febbraio 1924. Qui di seguito le note su Antonio Piccinini, tratte da Wikipedia. Chissà che il predecessore  nobile della Lombardi, Antonio Piccinini, trucidato nel 1924, le faccia cambiare idea sul "fascismo buono".... 

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Antonio Piccinini (Reggio nell'Emilia26 agosto 1884 – Reggio nell'Emilia28 febbraio 1924) è stato un politico e sindacalista italiano, martire antifascista.
Tipografo e sindacalista, era nato a Reggio Emilia il 26 Agosto 1884. Socialista massimalista, segretario della federazione reggiana, consigliere e assessore provinciale, per la sua attività politica e sindacale fu perseguitato e minacciato: fu anche arrestato insieme con Pietro Nenni, durante una riunione regionale a Bologna il 31 dicembre 1923.
Accettò la candidatura alle elezioni politiche dell'aprile 1924, ma la sera del 28 Febbraio 1924 fu prelevato a domicilio da alcuni fascisti, che s'erano fatti aprire con uno stratagemma: si spacciarono per socialisti esibendo una tessera sottratta a veri iscritti, aggrediti in precedenza. Fu trucidato di lì a poco nella casa di due dei sequestratori, che dopo averlo appeso a un gancio da macelleria gli squarciarono il ventre e lo finirono con quattro colpi di rivoltella sparati a bruciapelo. Poi il corpo straziato venne fatto trovare all'alba sotto un albero lungo la ferrovia Reggio-Ciano, non lontano dalla sua abitazione, per sviare le indagini.
La direzione del Partito Socialista Italiano chiese comunque a iscritti e simpatizzanti di votarlo il 6 aprile e, nonostante le intimidazioni e minacce squadristiche fin dentro i seggi, il suo nome ebbe tante preferenze da ottenere l'elezione postuma .
Di fatto gli subentrò Giovanni Bacci – che era stato direttore dell'Avanti, segretario del Psi e parlamentare – il quale tentò poi di commemorare in aula il compagno ucciso: invano, perché la maggioranza glielo impedì. Alla Camera dei Deputati l'omicidio fu comunque citato nello storico discorso con cui, il 30 maggio, Giacomo Matteotti denunciò i brogli e le violenze commessi in tutt'Italia dai fascisti, discorso che sarebbe costato la vita anche a lui.

Picblog: Lapide in memoria di Antonio Piccinini posta nel quartiere operaio "Gardenia" di Reggio Emilia e sito nell'edificio dove abitava il deputato nel febbraio 1924. Ora la via è dedicata a lui: Via Antonio Piccinini.

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