lunedì 5 maggio 2014

Nascita del populismo digitale: Data is data. Less is not more. More is more. More is different. (Par. 17) by Obsolete Capitalism


Data is data. Less is not more. More is more. More is different. (Par. 17)

(Febbraio 2013. Nascita del populismo digitale)
Scarica o leggi online l'intero saggio in PDF

Se al culmine della stagione delle avanguardie e del design minimalista Mies van der Rohe coniò il celebre motto Less is more, Chris Anderson ha gioco facile nell’affermare che, nell’età del Data Deluge,  More isn’t just more e che l’attuale illimitata disponibilità di dati comporta una specifica nuova intelligenza connettiva. Dunque More is different perchè la correlazione massiccia tra data è sufficiente per pensare “differente”,  come ci insegna l’esperienza di Google. Se il partito politico del futuro - l’organizzazione autopoietica basata sul web, nelle intenzioni di Casaleggio - è simile ad un’impresa economica che lavora all’interno di un mercato altamente competitivo, come individuare con precisione i propri clienti-target? A questa domanda rispondono le avanguardie della cosiddetta Data Science, ovvero gli smart algorithms che raccolgono, archiviano, analizzano e utilizzano automaticamente i data presenti disordinatamente non solo nella Rete ma in in una dimensione meta-internet che investe tutta la sfera sociale. L’obiettivo degli smart algorithms è la profilatura dell’utente attraverso il processo dei data generati dallo stesso in un determinato ambiente. Tale controllo totale e ubiquo genera in forma elettronica due categorie di dati differenti: user data e user behaviour. Bisogna dunque distinguere tra utente e  comportamento. Il primo caso comprende singoli pezzi di informazione necessari a ricostruire, nel modo più approfondito possibile, l’identità del profilato che, per semplicità, definiremo utente elettore. Nel secondo caso, i dati comportamentali includono informazioni sulle azioni esperite dall’utente elettore. Dall’incrocio di queste due sezioni d’informazione si ricava il profilo che forma il modello generale dell’utente-elettore, dal quale discenderà, nell’era digitale, la classificazione individuale e di gruppo manifatturata attraverso il Machine Learning, disciplina informatica che si occupa di sistemi computazionali che perfezionano le proprie prestazioni imparando dall’esperienza.

Painting: Stelios Faitakis

Nessun commento:

Posta un commento