domenica 14 giugno 2015

La sistematicità come proprietà emergente dal basso - Parte XIV di «Per una teoria delle minoranze» - (tratto da Archeologia delle minoranze: Intervista con Franco Motta - uscita prevista Settembre 2015)

La sistematicità come proprietà emergente dal basso

di Obsolete Capitalism

Per valutarne il funzionamento empirico, riprendiamo i componenti eterogenei delle formazioni storiche, gli strati, prima descritti: parole, cose, vedere e parlare, visibile e dicibile, zone di visibilità, campi di leggibilità, contenuto ed espressione. Scegliamo come esempio, tra i sei casi di minoranze virtuose proposte da Motta e Panarari, la minoranza 'socialista riformista-cooperativista' e proviamo ad applicare il paradigma storico di De Landa
Partiamo e ci troviamo subito all'interno dello strato 'nazione-Stato' italiana; tra le parole (rispondiamo al quesito "quali parole"?) di questo stato italiano risuonano, tra le tante, i sostantivi "solidarietà", "lavoro", "povertà", "proprietà", e i verbi "sfruttare", "cooperare"; tra le cose (quali cose?), gli oggetti-bene comune e di proprietà, i latifondi, le aziende; gli oggetti collettivi, quali terreni, mezzi di produzione, spacci, aziende, attrezzi di lavoro. Il vedere (chi vede? cosa vede?) è la classe subalterna, proletaria, lavoratrice, contadina, che vede lo sfruttamento, il latifondo, l'abuso della proprietà privata dei mezzi di produzione, la sperequazione sociale, la povertà dilagante. Il parlare (chi parla? di che cosa parla?) è il linguaggio del povero, del disoccupato, del contadino, dell'operaio, del socialista, del riformista, del cooperatore nonché il linguaggio dei libri e degli opuscoli marxisti, socialisti, riformisti, cooperativi. Il visibile (cosa è visibile? e a quali condizioni?), alle condizioni di democrazia, del suffragio per censo e universale, di libertà di riunione, di parola e di stampa, è IL partito socialista e i socialisti riformatori, IL movimento cooperativo e i cooperatori, la manifestazione e la festa cooperativa e socialista. Il dicibile (cosa è dicibile? e a quali condizioni?), alle condizioni precedentemente descritte, è l'oratoria, la retorica e la propaganda della manifestazione elettorale, o di lotta o di protesta; il dialogo, il dibattito, la riflessione alla festa di partito, alla riunione della casa del popolo da parte dei militanti socialisti e cooperativi; le narrazioni riguardo e intorno i socialisti e i cooperatori (dai documentari ai giornali, dai libri ai film, dalle lettere alle autobiografie). Le zone di visibilità (dove è visibile?) sono le scuole di formazione di partito e di cooperazione, le cellule, le sedi di partito, di cooperativa, le sezioni e i luoghi della militanza politica socialista, sindacale e cooperativa, gli archivi dei movimenti. I campi di leggibilità (dove è dicibile?) sono gli statuti del partito e della cooperativa, i codici di militanza, le riviste dei socialisti, dei cooperatori, le dispense dei corsi, i materiali di propaganda, i libri delle scuole di partito e di cooperazione. Il contenuto ha una forma, "la cooperativa" o "l'associazione di mutuo soccorso", e una sostanza, i cooperatori o gli associati. L'espressione, a sua volta, ha una forma, il diritto della società cooperativa, la legislazione, e il codice civile con scopi mutualistici, e una sostanza, la "cooperazione" o il "mutualismo". 

Questi non sono che esempi, ai quali si possono ulteriormente aggiungere, sottrarre, integrare o precisare altre parole, altre cose, altre visibilità, altre dicibilità, altre materialità, etc., senza dimenticare che le cose e le persone sono organizzate e organizzabili in reti, che altre organizzazioni formali e reti informali possono influire e interagire con i singoli elementi costitutivi della minoranza socialista riformista e cooperativistica, come ad esempio il movimento socialista nel suo complesso, il movimento anarchico, la Chiesa, l'associazione dei proprietari terrieri, degli industriali, i partiti riformisti, le associazioni operaie o contadine, le organizzazioni criminali del Meridione etc. Il paradigma delandiano andrebbe poi precisato con la seguente concettualizzazione sistemica: la genesi e la logica di queste strutture provengono dal basso e non da un'élite, vale a dire che genesi e logica, ad esempio della cooperazione, o del mutuo soccorso, sono prodotte attraverso processi collettivi generatori di strutture. Allo stesso tempo, sempre utilizzando il paradigma di De Landa, possiamo affermare che il sistema della cooperazione ha come proprietà emergenti del processo dinamico che lo struttura, proprio la sistematicità, l'auto-generazione e l'auto-organizzazione.

(tratto dall'e.book Archeologia delle minoranze. Intervista con Franco Motta su "Elogio delle minoranze" - in uscita a Settembre 2015)

picblog: Ryoichi Kurokawa - Syn_2014 (fragment)

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