domenica 7 giugno 2015

Per una teoria delle minoranze: Il soggetto anfibio: l'individualità anteriore al collettivo - Parte VII - (tratto da Archeologia delle minoranze: Intervista con Franco Motta - uscita prevista Settembre 2015)


Il soggetto anfibio: l'individualità anteriore al collettivo

di Obsolete Capitalism


Proviamo ora ad entrare nel processo di concretizzazione di una minoranza. Abbiamo appreso da Moscovici il carattere mimetico dell'individuo sottoposto a regimi di indifferenziazione e processi di individuazione indifferenziata. La sagoma dell'uomo mimetico entra in consonanza con la forma del soggetto anfibio di Gilbert Simondon (L'individuazione psichica e collettiva, 2001) sebbene il primo sia il frutto di tattiche di contingenza e sopravvivenza mentre il secondo nasca dai carichi di indeterminazione della Natura. Nella filosofia di Simondon è all'opera una fraseologia rigorosa che necessita di essere ben analizzata. Per il filosofo francese l'uomo, prima di essere un soggetto, cioè una soggettività ben strutturata, passa attraverso degli stadi. Il primo stadio è la realtà preindividuale in cui l'individuo è un universale indifferenziato. Scrive Simondon: "La Natura non è il contrario dell'Uomo, ma la prima fase dell'essere, là dove la seconda è l'opposizione tra individuo e ambiente".  La fase larvale e naturale dell'uomo è definita dal filosofo francese preindividuale, cioè una prima individuazione che condivide con tutti gli altri esseri umani, dunque universale: si tratta dell'impersonale "si nasce, si vive, si muore, si sente", eccetera. Notiamo subito che le due indifferenziazioni che incontriamo nelle riflessioni di Moscovici e di Simondon - sono ineguali. L'indifferenziato di Moscovici è un punto di arrivo politico che giunge dopo un'azione di pressurizzazione massificatrice, di morfogenesi sociale; viceversa, l'indifferenziato di Simondon è un punto di partenza biologico, una dotazione naturale frutto della riproduzione sessuata.

Secondo l'ontogenesi di Simondon, all'individuazione di primo grado segue, nel corso del tempo, il processo di individuazione, ovvero una transizione dallo stato di natura ad uno stato determinato il cui esito finale è l'individuo individuato. Questa individuazione di secondo grado non cancella il fondo oscuro biologico che la Natura ha fornito a corredo 'primo' dell'animale umano, ma si aggiunge ad esso creando quella che Paolo Virno ha definito "singolarità irripetibile" (Moltitudine e principio d'individuazione, 2001). Qui s'installa il soggetto anfibio di Simondon, parte realtà preindividuale, parte realtà individuata. Vi è, nel soggetto completo, coesistenza di due realtà - da qui la natura anfibia del soggetto - per cui l'individuo non possiede un ambiente proprio, ma oscilla tra lo svincolarsi dalla dotazione biologica e la colonizzazione dell'ambiente sociale. Come collegare, dunque, le nature identiche dell'universale indifferenziato con le nature difformi del singolare individuato? Il collegamento verrà effettuato durante la fase della terza individuazione, il grado 'terzo' in cui il collettivo non è altro che "una natura associata al suo essere individuato": qui incontreremo le nozioni che ci interessano ai fini dell'opposizione reciproca di minoranza/maggioranza.  

(tratto dall'e.book Archeologia delle minoranze. Intervista con Franco Motta su "Elogio delle minoranze" - in uscita a Settembre 2015)

picblog: Ryoichi Kurokawa - Syn_2014 (fragment)

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